L’infezione vaginale da lieviti (o candidosi) è un’infezione fungina causata da un lievito (un tipo di fungo) chiamato Candida, in genere appartenente alla specie Candida albicans.​ I lieviti del genere Candida fanno parte della normale microflora dell’apparato genitale femminile, ma una loro eccessiva proliferazione può provocare un’infezione​.

La candidosi è conosciuta anche come mughetto, candidiasi o moniliasi.​

Benché la candidosi sia in genere innocua, può essere fastidiosa e ricorrente.​ L’infezione acuta da candida descrive la prima presentazione o una singola presentazione isolata della micosi​, mentre l’infezione ricorrente descrive quattro o più episodi sintomatici nell’arco di un anno​.

È anche importante sottolineare che la candidosi non è classificata come un’infezione sessualmente trasmissibile (IST).​

Infezione da lieviti

Prevalenza e incidenza

Circa il 75% delle donne sperimenterà almeno un episodio di candidosi nel corso della propria vita, mentre il 40-45% avrà due o più episodi​. Secondo le stime, fino al 20% delle donne in età riproduttiva può subire una colonizzazione asintomatica da parte di funghi di specie Candida, che non richiede alcun trattamento​. Meno del 5% delle donne ha un’infezione vaginale da lieviti ricorrente.

Segni e sintomi

I sintomi della candidosi variano da lievi a gravi. A volte, tuttavia, può accadere che la candidosi non presenti alcun sintomo.

Sintomi da lievi a moderati

  • Prurito e irritazione nella zona vaginale e vulvare​
  • Sensazione di bruciore, soprattutto durante i rapporti sessuali o la minzione​
  • Arrossamento e gonfiore della vulva​
  • Dolore e dolorabilità vaginale​
  • Irritazione vaginale​
  • Perdite vaginali dense, bianche e inodori, dall’aspetto simile a quello della ricotta​
  • Perdite vaginali acquose

Sintomi gravi

  • Arrossamento esteso (eritema)​
  • Fissurazione e/o gonfiore vaginale​
  • Prurito di intensità tale da provocare lacerazioni, screpolature o piaghe

Candidosi complicata

Le caratteristiche dell’infezione da lieviti complicata includono:​

  • Segni e sintomi gravi come descritto sopra​
  • Verificarsi di quattro o più infezioni da lievito in un anno​
  • Infezione causata da un tipo di fungo meno tipico
  • Gravidanza in corso​
  • Presenza di diabete non controllato
  • Sistema immunitario indebolito a causa di certi farmaci o condizioni, come l’infezione da HIV

Cause

La Candida tende a moltiplicarsi in ambienti caldo-umidi; l’infezione si sviluppa nel momento in cui l’equilibrio dei batteri cambia, determinando un’eccessiva proliferazione della Candida. Le cause possono essere:​

  • Cute irritata o danneggiata​
  • Un recente ciclo di antibiotici
  • Diabete scarsamente controllato​
  • Un sistema immunitario indebolito (ad esempio, per via dell’HIV o della chemioterapia)​
  • Terapia ormonale sostitutiva (TOS)​
  • Gravidanza
  • Avere rapporti sessuali durante il ciclo mestruale
  • Utilizzo di spermicidi in gel o crema​​

Candidosi ed estrogeni

Le evidenze suggeriscono l’esistenza di una correlazione tra la candidosi e gli estrogeni, un tipo di ormone femminile​: la candidosi, infatti, è molto più comune durante gli “anni fertili”.​

Alcune donne sono più sensibili allo sviluppo di candidosi in determinati momenti del ciclo mestruale, ad esempio prima dell’arrivo delle mestruazioni. I cambiamenti ormonali tipici della gravidanza rendono più probabile la comparsa della candidosi​.

È anche possibile che l’assunzione di farmaci ormonali, come la TOS e il contraccettivo orale combinato (COC) rendano una donna più predisposta allo sviluppo della candidosi, ma non è clinicamente dimostrato​.

Fattori di rischio

Stando alle evidenze, il rischio di una persona di sviluppare una micosi è più alto se:​

  • è incinta;​
  • soffre di diabete non controllato​;
  • fa uso di un metodo contraccettivo di tipo ormonale che contiene dosi di estrogeni più elevate, come la pillola contraccettiva​;
  • utilizza regolarmente lavande o spray vaginali;
  • ha assunto di recente antibiotici, quali amoxicillina o corticosteroidi​;
  • ha un sistema immunitario indebolito, ad esempio per via dell’HIV​;
  • ha uno stile di vita sedentario;​
  • ha avuto due o più partner sessuali;​
  • ha una storia di curettage;​
  • ha una storia di vaginite;​
  • non pulisce la vulva prima/dopo l’attività sessuale​.

Sempre secondo le evidenze:

  • le donne in età riproduttiva hanno una maggiore prevalenza di Candida rispetto alle donne in menopausa; uno studio riporta un rischio due volte maggiore di contrarre la candidosi se una donna ha meno di 40 anni rispetto alle donne di età superiore ai 40 anni​;
  • le donne che hanno il loro primo rapporto sessuale prima dei 20 anni presentano un rischio quattro volte più elevato di soffrire di candidosi​;
  • bere di frequente bevande zuccherine e consumare dolci potrebbe aumentare la predisposizione di una persona alla candidosi; tuttavia, le evidenze a riguardo sono limitate.

Infezione ricorrente

I fattori di rischio per lo sviluppo ricorrente di candidosi sono dubbi, e molte donne potrebbero non avere una condizione sottostante o predisponente ovvia.​

I possibili fattori includono:​

  • non compliance con il trattamento precedente​;
  • uso recente di antibiotici – negli ultimi tre mesi – con conseguente modifica della flora batterica vaginale;
  • uso locale di sostanze irritanti, come sapone, shampoo e gel/bagno doccia​;
  • infezione persistente da specie di Candida;​
  • infezione da specie di Candida non albicans​;
  • specie di Candida resistenti agli azoli (come Candida glabrata)​;
  • diabete mellito non controllato e altre cause di immunosoppressione, come l’infezione da HIV e l’uso di corticosteroidi a lungo termine​;
  • terapia immunosoppressiva;​
  • aumenti dei livelli di estrogeni endogeni ed esogeni (ad es. gravidanza, contraccettivo orale combinato e terapia ormonale sostitutiva)​.

Tra gli altri fattori che possono predisporre all’infezione ricorrente rientrano anomalie dell’immunità locale della mucosa vaginale e predisposizione genetica.​

Da alcuni studi è emerso che le donne con infezioni ricorrenti hanno una frequenza più elevata di determinati antigeni dei gruppi sanguigni del sistema Lewis e polimorfismi genici specifici rispetto ai controlli​.

La candidosi recidivante è anche associata a una diminuita concentrazione in vivo della lectina legante il mannosio (Mannose-Binding Lectin, MBL) e a un’aumentata concentrazione di interleuchina-4 (IL-4). Alcuni studi hanno dimostrato che la prevalenza di una variante del gene di MBL è più alta nelle donne con candidosi ricorrente rispetto ai controlli senza candidiasi. Inoltre, l’IL-4 blocca la risposta anti-Candida mediata dai macrofagi; pertanto, l’innalzamento dei livelli di IL-4 determina un’inibizione dei meccanismi di difesa locali.

Diagnosi

In caso di sospetta candidosi, il medico deve analizzare i seguenti aspetti:​

  • Durata e gravità dei sintomi, tra cui:​
    • Prurito vulvare o vaginale (spesso il sintomo predominante)​
    • Dolorabilità e irritazione di vulva o vagina​
    • Secrezioni vaginali (solitamente di colore bianco, simili a ricotta e inodori)​
    • Dispareunia superficiale (dolore durante i rapporti sessuali)​
    • Disuria (dolore o fastidio durante la minzione)​
  • Frequenza dei sintomi:​
    • Episodio isolato, oppure
    • Sintomi ricorrenti, oppure
    • Fallimento terapeutico
  • Qualsiasi fattore di rischio per la candidiasi
  • Qualsiasi fattore di rischio per un’infezione sessualmente trasmissibile (IST), se del caso
  • Eventuali trattamenti provati, inclusi farmaci da banco
  • Rischio di gravidanza e uso dei contraccettivi
  • Altri sintomi che potrebbero indicare una diagnosi alternativa o aggiuntiva:​
    • Secrezioni purulente o maleodoranti potrebbero essere indizio di un’infezione batterica;
    • Frequenza e urgenza urinaria potrebbero essere indicative di un’infezione delle vie urinarie (IVU) o di una IST;
    • Un sanguinamento vaginale anomalo potrebbe indicare una IST o un cancro ginecologico. Altre infezioni ricorrenti potrebbero indicare una possibile immunosoppressione.​

Un’accurata visita ginecologica, con prelievo delle secrezioni vaginali ed, eventualmente, esami del sangue e delle urine, permette la diagnosi certa. La visita sarà mirata a cercare i possibili segni dell’infezione nel corpo, in particolare gonfiori e arrossamenti della vulva, della vagina e della cervice, presenza di macchie bianche e secche sulle pareti della vagina e ferite a livello della vulva.

Occhiali da vista posti sopra una cartella clinica

Esami e indagini diagnostiche

Se una paziente ha una candidosi acuta sospetta, il medico potrebbe eseguire un esame dei genitali esterni.

Le linee guida consigliano di proporre regolarmente questo tipo di esame in caso di fallimento terapeutico o di infezione recidivante sospetta, soprattutto per escludere una diagnosi alternativa​. Se l’esame dei genitali esterni non è possibile o non è necessario, può essere indicata l’auto-esecuzione di un tampone vulvovaginale basso​​​​​​​.

Altri esami che potrebbero essere necessari:

  • Test del pH delle secrezioni vaginali
  • Un tampone vulvovaginale alto delle secrezioni vaginali per la coltura in caso di candidosi ricorrente sospetta:
    • il tampone permette di identificare le specie Candida albicans, Candida non albicans o un’infezione aggiuntiva;
    • in caso di risposta scarsa o parziale alla terapia di mantenimento, è possibile richiedere una coltura con test di speciazione e sensibilità completo;​
    • se i risultati iniziali sono negativi, si può prendere in considerazione un tampone vaginale auto-eseguito.
  • Un campione di urina da mitto intermedio (se si sospetta una IVU)​
  • Un test di HbA1c (per escludere il diabete mellito in caso di infezione grave o ricorrente)​
  • Un emocromo completo e l’esame dei livelli di ferritina sierica (per escludere un’anemia da carenza di ferro)​
  • Screening per IST (se la paziente è preoccupata o a rischio, o in presenza di caratteristiche cliniche che suggeriscono una IST)

Diagnosi differenziale

Le infezioni con una presentazione simile alla candidosi includono:​

  • Vaginosi batterica (comune): il prurito non è in genere rilevante, e le secrezioni sono solitamente bianche, omogenee e maleodoranti;
  • Tricomoniasi: associata a prurito e secrezioni vaginali (in genere abbondanti, schiumose, grigio-verdi e maleodoranti)​;
  • Clamidia: può causare secrezioni vaginali e disuria, ma di solito il prurito non è un sintomo di presentazione;
  • Gonorrea: di rado accompagnata da prurito, ma associata a dolore e secrezioni cervicali purulente;
  • Herpes genitale: può presentarsi con dolore vulvare acuto, arrossamento, prurito e ulcerazioni; le secrezioni sono rare.

Le condizioni non infettive con presentazione simile alla candidosi includono:​​​​​​​​​​​​​​​

  • Normali secrezioni fisiologiche: in genere sono cicliche, senza prurito, né dolore o cattivo odore associati. Possono aumentare durante la pubertà e in gravidanza;
  • Condizioni cutanee della vulva: eczema vulvare, dermatite da contatto a sostanze chimiche o lattice, lichen simplex cronico, lichen sclerosus, lichen planus e psoriasi possono causare prurito;
  • Vaginite atrofica: può provocare secrezioni vaginali nelle donne in post-menopausa​;
  • Vulvodinia: fastidio a carico della vulva, spesso localizzato all’ingresso della vagina, con dolorabilità focale all’esame;
  • Vaginite citolitica: può presentarsi con secrezioni vaginali simili a formaggio e prurito, ma l’esame al microscopio e la coltura micotica risultano negativi;
  • Presenza di un corpo estraneo (come un assorbente interno rimasto in loco): può causare secrezioni vaginali maleodoranti;
  • Irritazione meccanica: dovuta, ad esempio, alla mancanza di lubrificazione;
  • Neoplasia maligna ginecologica: le neoplasie maligne a carico di vulva, vagina, cervice o utero possono provocare secrezioni vaginali.

Linee guida per il trattamento

Esistono numerosi rimedi per la candida vaginale. In alcuni casi si tratta di cure che è possibile utilizzare anche prima di aver parlato con il medico, semplicemente recandosi in una farmacia. Trattamenti di questo tipo possono essere sufficienti, per esempio, se i sintomi sono lievi e non sono associati a dolori alla parte bassa dell’addome o a febbre, se non è la prima volta che ci si trova alle prese con la candida vaginale (ma si tratta di un problema frequente) e se non si è in gravidanza.

Approcci non medici/basati sullo stile di vita

Se una persona presenta un episodio di candidosi acuta, il medico deve:

  • Offrire informazioni e supporto
  • Consigliare misure di auto-gestione per alleviare i sintomi, come:​
    • Utilizzare emollienti semplici anziché sapone per lavare e/o idratare l’area della vulva;
    • Evitare il contatto con sostanze potenzialmente irritanti, tra cui sapone, shampoo, bagnoschiuma, gel doccia, salviettine e prodotti assorbenti per l’“igiene femminile” quotidiana o intermestruale;
    • Evitare le lavande vaginali;
    • Evitare di indossare biancheria e indumenti troppo aderenti e/o non assorbenti, in quanto potrebbero irritare l’area;
    • Evitare l’uso di terapie complementari, come l’applicazione di yogurt, l’utilizzo di probiotici orali o topici, e tea tree o altri oli essenziali.

Se una persona soffre di diabete mellito non controllato o di un’altra forma di immunocompromissione, si consiglia un’adeguata gestione della condizione sottostante.

Antifungini

Antifungini per il trattamento dell’infezione acuta

Le opzioni terapeutiche e le preparazioni a base di farmaci antifungini dipendono dall’età, dalle comorbilità, dalle preferenze personali e dalle avvertenze e controindicazioni dei farmaci​.

Le formulazioni a uso topico per ciclo breve (ad es. dose singola e regimi di 1-3 giorni) offrono un trattamento efficace per la candidosi non complicata. Il trattamento con gli azoli allevia i sintomi e produce colture negative nell’80-90% delle pazienti che completano la terapia​.

Le opzioni per il trattamento antimicotico della candidosi includono:​

  • Trattamenti non orali da banco
    • Clotrimazolo 1% o 2% crema​
    • Clotrimazolo 500 mg capsule vaginali​
    • Miconazolo 2% crema​
  • Trattamenti orali
    • Fluconazolo 150 mg per via orale in una singola dose​
  • Trattamenti non orali da prescrizione
    • Miconazolo nitrato 0,2% lavanda vaginale
    • Fenticonazolo 200 mg capsule vaginali
    • Itraconazolo orale

In presenza di sintomi vulvari, è consigliato l’uso di imidazolo topico in aggiunta a un antimicotico orale o intravaginale.Tra gli imidazolici a uso topico rientra anche il clotrimazolo all’1% o 2% in crema da applicare 2-3 volte al giorno.

† Per adulti di età pari o superiore ai 18 anni.​​​​​​​

Infezione acuta da candida

Gravidanza†​​​​​​​

  • Le donne in gravidanza devono ricevere le stesse informazioni sui trattamenti non medici/sullo stile di vita fornite alle donne non in gravidanza.
  • In gravidanza, sono consigliate per l’uso solo le terapie a base di farmaci azolici a uso topico, applicati per 7 giorni.
    Studi epidemiologici indicano che una singola dose da 150 mg di fluconazolo potrebbe essere associata ad aborto spontaneo e anomalie congenite.
  • La FDA ha assegnato il trattamento topico con clotrimazolo alla Categoria B. Il clotrimazolo è l’antimicotico di scelta per il trattamento della candidosi durante la gravidanza.
  • Per il trattamento dell’infezione acuta:
    • Prima linea: Clotrimazolo 500 mg ovuli vaginali​
      In presenza di sintomi vulvari, è possibile prescrivere un farmaco imidazolico a uso topico in aggiunta a un antimicotico intravaginale. Tra le opzioni rientra il clotrimazolo in crema
  • Per il trattamento dell’infezione ricorrente:​
    • Proporre un regime di induzione, seguito immediatamente da una terapia di mantenimento:​
      • per l’induzione, terapia con un imidazolico a uso topico (come il clotrimazolo in ovuli vaginali†), per 10-14 giorni in base alla risposta dei sintomi;
      • per il mantenimento, un ovulo vaginale di clotrimazolo da 500 mg la notte una volta a settimana per sei mesi†​.
    • Se i sintomi non si risolvono entro 7-14 giorni, è necessaria una visita di controllo.
      Si consiglia ai medici di non trattare di routine un partner sessuale maschio asintomatico.
  • Regimi terapeutici alternativi in gravidanza
    • Se la terapia di prima linea è controindicata o non è tollerata, per l’infezione acuta in gravidanza i regimi terapeutici alternativi comprendono:​
      • Clotrimazolo 10% crema vaginale​
      • Clotrimazolo 200 mg ovuli vaginali​
      • Econazolo 150 mg ovuli vaginali​
      • Miconazolo 1200 mg or 400 mg capsule
      • Miconazolo 2% crema vaginale​
  • Consulto specialistico: sulla base del giudizio clinico, è bene rivolgersi a uno specialista se:​
    • la persona interessata ha un’età pari a 13-15 anni;
    • la diagnosi non è certa;
    • i sintomi non migliorano e il fallimento terapeutico non ha una spiegazione;
    • i sintomi persistono dopo un secondo ciclo di trattamento antifungino;
    • è stata identificata una specie Candida non albicans o una specie Candida resistente al trattamento.

†Se di età pari o superiore ai 16 anni.

Infezione ricorrente†​

Approcci non medici/basati sullo stile di vita

Si consiglia di offrire informazioni e supporto​:

  • ribadire i consigli sulle misure di auto-gestione per alleviare i sintomi​;
  • rivalutare e gestire in modo adeguato i fattori di rischio per infezione persistente o ricorrente​;
  • programmare un esame dei genitali esterni con un tampone vaginale alto, unitamente a indagini per valutare una diagnosi alternativa o aggiuntiva, in base al giudizio clinico​.

Antifungini per il trattamento dell’infezione acuta

Il trattamento farmacologico e la preparazione dipendono dall’età della donna, dalle comorbilità, dalle preferenze personali e dalle avvertenze e controindicazioni dei farmaci​.

Proporre un regime di induzione, seguito immediatamente da una terapia di mantenimento:​​

  • per l’induzione, come terapia di prima linea si devono prescrivere tre dosi orali di fluconazolo 150 mg (da assumere ogni 72 ore);
  • per il mantenimento, si devono prescrivere come trattamento di prima linea 150 mg di fluconazolo per via orale una volta a settimana per sei mesi,

In caso di risposta scarsa o parziale alla terapia di mantenimento, è necessario fissare una visita di controllo​.

Regimi terapeutici alternativi

Se la terapia di prima linea con un farmaco azolico per via orale è controindicata o non tollerata per l’infezione ricorrente, il medico è invitato a prescrivere:​

  • Terapia di induzione: la terapia con un farmaco imidazolico topico (ad es. clotrimazolo 500 mg ovuli vaginali) può essere estesa a 7-14 giorni, in base alla risposta dei sintomi;
  • Terapia di mantenimento:
    • Clotrimazolo 500 mg ovuli vaginali, inseriti in vagina una volta a settimana per sei mesi, oppure
    • Itraconazolo 50-100 mg per via orale, una volta al giorno per sei mesi

Per le donne in allattamento

Il trattamento antifungino per via orale non va prescritto. È possibile prescrivere il clotrimazolo intravaginale per la terapia di induzione e mantenimento come alternativa sicura ed efficace.

† A partire dai 12 anni in su (donne).

Linee guida per il trattamento della candidosi rivolte ai farmacisti

I farmacisti devono conoscere i segni e i sintomi comuni della candidosi, nonché i sintomi che distinguono i casi non complicati da quelli complicati.

In generale:

  • devono consigliare a tutte le donne di rivolgersi a un medico se i sintomi non si risolvono entro 7-14 giorni;
  • potrebbero ritenere più opportuno indirizzare le ragazze di 12-15 anni dal medico; gli agenti topici sono il trattamento di scelta per le ragazze di 12-15 anni;
  • le donne che soffrono di una forma ricorrente o persistente di candidosi, che permane anche dopo il trattamento, devono essere sottoposte a valutazione ed esame per escludere eventuali diagnosi differenziali;
  • si consiglia un consulto specialistico per ulteriori indagini (ad es. campioni vaginali per esame al microscopio, coltura e test di sensibilità, test del pH).

Prodotti da banco per la candidosi

In presenza di sospetta candidosi, i farmacisti possono fornire trattamenti e consigli per la candidosi, inclusi consigli sullo stile di vita, suggerendo anche farmaci da banco (in linea con le autorizzazioni dei prodotti).

In caso di sospetta candidosi, il farmacista deve tenere in considerazione l’età della paziente, l’anamnesi nota e la gravità dei sintomi.

I farmaci da banco includono:​

  • Clotrimazolo 100 mg, 200 mg o 500 mg​ ovuli vaginali
  • Clotrimazolo 10% p/p crema per uso interno
  • Clotrimazolo 2% p/p crema per uso esterno
  • Fluconazolo 150 mg capsule

Donna che mangia uno yogurt

Prevenzione

Esistono diverse misure che si possono adottare per prevenire la candidosi:​

  • Evitare le lavande vaginali, che possono favorire la perdita dei batteri utili alla difesa dalle infezioni
  • Utilizzare prodotti delicati, sviluppati appositamente per le zone intime femminili
  • Cambiare spesso assorbenti interni ed esterni e salvaslip
  • Evitare di indossare biancheria intima attillata, collant, pantaloni o jeans troppo aderenti
  • Evitare di indossare indumenti sintetici (per esempio il nylon)​
  • Indossare biancheria intima con cavallo in cotone​
  • Non scambiarsi gli asciugamani
  • Cambiare il costume bagnato e la tenuta sportiva il prima possibile dopo l’attività fisica​
  • Evitare l’uso di spray, polveri (per esempio talchi) e prodotti contenenti profumi nella zona genitale
  • Dopo essere state in bagno, pulirsi dal davanti verso il dietro
  • Evitare le vasche idromassaggio e i bagni molto caldi​
  • Controllare la glicemia in presenza di diabete​

Infine, perfino l’alimentazione può dare una mano all’organismo per prevenire la candida. Non esistono cibi miracolosi che aiutino a sconfiggere questa fastidiosa infezione intima, ma sembra che evitare il consumo di zucchero semplice (e quindi di dolci o bevande zuccherate), di farina bianca (soprattutto quella contenuta nei lievitati, come pane e pizza) e di latte e latticini possa prevenire la proliferazione di questo fungo. Inoltre, in caso di trattamenti antibiotici è consigliabile assumere integratori alimentari a base di probiotici che possono aiutare a ridurre il rischio che la terapia antibiotica promuova la proliferazione della candida.
I probiotici possono essere usati anche localmente, attraverso ovuli vaginali, in grado di impedire l’adesione della candida all’epitelio vaginale.

Nel caso in cui si soffra di diabete è bene fare particolare attenzione ai carboidrati assunti con l’alimentazione (amidi e zuccheri, abbondanti per esempio in alimenti come i dolci e i prodotti da forno e presenti anche nella frutta).

Tutti questi accorgimenti possono essere utili non solo per prevenirne la comparsa, ma anche quando si è già alle prese con le perdite tipicamente associate alla candida. Seguirle durante la terapia può aiutare a sconfiggere il fungo e a evitare che torni a infastidire la vita di coppia.

Fermenti vivi

Vi sono anche evidenze che suggeriscono che il consumo di circa 230 g di yogurt con fermenti lattici vivi al giorno o l’assunzione di capsule di Lactobacillus acidophilus possa aiutare a prevenire l’infezione; tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per corroborare questi tipi di approcci preventivi.

Infezione genitale da candida negli uomini

Negli uomini, l’infezione genitale da Candida è detta anche balanite da candida e, in passato, moniliasi. Analogamente alla candidosi femminile, l’infezione genitale da Candida negli uomini non è classificata come un’infezione sessualmente trasmissibile (IST).​

Negli uomini questo microrganismo può causare la balanite e la balanopostite: nel primo caso l’infezione interessa solo il glande, mentre nel secondo anche il prepuzio. Entrambe sono caratterizzate dalla formazione di microvescicole e micropustole, rossore, prurito, bruciore e, a volte, perdite biancastre.e Se non vengono adeguatamente trattate queste patologie possono portare alla comparsa di complicanze: l’infiammazione associata alla balanite può per esempio estendersi al prepuzio, scatenando la cosiddetta “postite“. La balanopostite, invece, può causare una fimosi (cioè un restringimento del prepuzio).

Patologia Zona interessata Sintomi Complicanze
Balanite Glande Formazione di microvescicole e micropustole, rossore, prurito, bruciore, perdite biancastre Postite
Balanopostite Glande e prepuzio Formazione di microvescicole e micropustole, rossore, prurito, bruciore, perdite biancastre Fimosi

Benché la candidosi non possa essere considerata una malattia sessualmente trasmessa, ad oggi rimane motivo di dibattito “l’effetto ping-pong”, il consiglio è di astenersi dai rapporti durante il trattamento e gli esperti raccomandano di effettuare un test per la candida e di estendere la terapia al partner solo in caso in cui siano presenti sintomi.

Uomo che si tocca i genitali

Sintomi

  • Irritazione, gonfiore, bruciore o prurito sotto il prepuzio o sulla punta del pene​
  • Arrossamento o comparsa di chiazze rosse sotto il prepuzio o sulla punta del pene​
  • Una secrezione sotto il prepuzio dall’aspetto simile a quello della ricotta – possibilmente accompagnata da cattivo odore​
  • Difficoltà nel retrarre il prepuzio​
  • Dolore durante i rapporti sessuali o all’atto della minzione​

Alcuni uomini potrebbero non sperimentare alcun segno o sintomo.

Fatti epidemiologici

  • L’infezione genitale da Candida colpisce all’incirca il 3-11% degli uomini nel corso della loro vita​. Quasi la metà (43%) dei casi interessa uomini la cui partner è affetta da vaginite, perciò trattare il partner maschile può aiutare a prevenire una nuova infezione nella partner femminile​.
  • Negli uomini non circoncisi, la causa più comune di balanite è correlata a un’igiene personale inadeguata, causa di infezione​.
  • La balanite può insorgere a qualsiasi età​.
  • I bambini sotto i 4 anni di età e gli uomini non circoncisi rappresentano il gruppo a rischio più elevato​.
  • La balanite ha più probabilità di svilupparsi in presenza di fimosi, una condizione in cui un restringimento del prepuzio non consente di retrarre la cute sul pene​.
  • La balanite è più comune negli uomini eterosessuali rispetto agli uomini omosessuali​.

Fattori di rischio

Gli uomini possono avere una maggiore predisposizione all’infezione genitale da Candida se:​

  • stanno assumendo antibiotici​;
  • si sentono debilitati​;
  • non asciugano con cura il pene dopo averlo lavato​;
  • utilizzano saponi e gel doccia profumati che possono irritare il pene​​​​​​​.

Trattamento

Un uomo che non ha mai ricevuto un trattamento per candidosi, dovrebbe vedere un medico prima di procedere al trattamento.

Come le donne, anche gli uomini in caso di balanite o balanopostite possono affidarsi a terapie topiche con creme a base di principi attivi dall’azione antimicotica. Prima di utilizzarli devono essere lette con attenzione le istruzioni riportate nel foglietto illustrativo e, soprattutto, è fondamentale portare a termine l’intero trattamento: interromperlo solo perché i sintomi sembrano essere scomparsi può comprometterne l’efficacia, vanificando ogni sforzo compiuto e facendo ricomparire l’infezione.

Prevenzione

  • Asciugarsi accuratamente il pene dopo essersi lavati​
  • Evitare l’uso di saponi e gel doccia aggressivi o altri prodotti che potrebbero irritare la pelle​
  • Indossare indumenti comodi e biancheria intima in cotone traspirante che non sia troppo aderente​
  • Fare una doccia anziché un lungo bagno​
  • Se un uomo contrae un’infezione genitale da Candida, è meglio evitare di avere rapporti sessuali fino al completamento di un ciclo di trattamento e alla risoluzione dell’infezione​​​​​​