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Regolarità del ciclo mestruale
L’attività fisica può avere un moderato impatto sui livelli ormonali e provocare cambiamenti nel flusso mestruale.
Il grasso corporeo (tessuto adiposo) produce estrogeni: un eccesso di estrogeni può fare in modo che il rivestimento dell’utero cresca più del normale nella prima metà del ciclo. Più spesso è il rivestimento, più abbondante sarà il flusso mestruale.
La perdita di peso, al contrario, provoca una riduzione della quantità di estrogeni nell’organismo, che a sua volta si traduce in una minor crescita del rivestimento dell’utero durante il ciclo. Un rivestimento più sottile dovrebbe comportare un flusso più leggero.
L’eccesso di attività fisica può alterare il ciclo mestruale: per alcune donne, infatti, lo stress fisico generato da un’attività troppo intensa può rompere l’equilibrio ormonale che regola il ciclo mestruale.
L’ipotalamo è una struttura cerebrale che funge da centro di controllo del ciclo mestruale; questa ha la funzione di inviare messaggi ormonali all’ipofisi e alle ovaie, che a loro volta attivano l’ovulazione. Se tale comunicazione viene interrotta da qualcosa che causa stress all’organismo, come un’attività fisica intensa o una significativa perdita di peso, è possibile che l’ovulazione non venga attivata. In mancanza di ovulazione, non si verificano i cambiamenti previsti dal ciclo mestruale e le mestruazioni saltano.
L’assenza di mestruazioni dovuta all’attività fisica intensa è nota come amenorrea indotta dall’esercizio fisico.
Effetti dell’attività fisica sul tessuto vaginale
Durante l’esercizio fisico, la sudorazione nella zona vulvare e vaginale può causare sensazioni di disagio, specialmente se non si indossa un adeguato abbigliamento sportivo traspirante.
I fastidi possono essere lievi o più intensi a seconda del tipo di attività, dell’intensità e della frequenza di allenamento. Possono presentarsi sintomi come prurito, arrossamento, irritazione vaginale, irritazione da sfregamento e cattivo odore.
Attività fisica e microbioma vaginale (e pH)
L’uso prolungato di indumenti che trattengono l’umidità durante l’esercizio fisico e un ambiente eccessivamente umido possono causare un’alterazione del microbioma e/o del pH vaginale e, di conseguenza, portare a un’infezione:
- Infezione vaginale da lieviti (candidosi): può essere dovuta a un’esposizione costante e prolungata all’umidità, che favorisce la crescita eccessiva del fungo Candida. L’esercizio fisico regolare, però, può essere un fattore protettivo contro la candidosi.
- Vaginosi batterica: anche questo tipo di infezione si sviluppa più facilmente in ambienti caldi e in presenza di sudore; si verifica in seguito a uno sbilanciamento dell’equilibrio tra batteri buoni e cattivi nel microbioma e può essere accompagnata da perdite grigiastre e da un odore simile a quello del pesce. In alcuni casi, tuttavia, è possibile che non si manifesti nessun sintomo.
Esercizi per il pavimento pelvico
Rinforzare i muscoli del pavimento pelvico può prevenire l’incontinenza urinaria, contrastare il prolasso degli organi pelvici e migliorare i rapporti sessuali. Tutte le donne possono trarre beneficio dagli esercizi per il pavimento pelvico.
Gli esercizi per il pavimento pelvico:
- rinforzano i muscoli intorno alla vescica, all’ano e alla vagina;
- aiutano a ridurre il rischio di incontinenza nell’ultima fase della gravidanza e nel periodo successivo al parto;
- aumentano la sensibilità durante i rapporti sessuali.
Nuoto e infezioni intime
L’infezione vaginale da lieviti (candidosi) colpisce fino a 3 donne su 4 almeno una volta nella vita. Benché la candidosi sia stata associata al nuoto, non è possibile stabilire quanti casi siano direttamente causati da questo sport, poiché anche altri fattori possono contribuire allo sviluppo dell’infezione.
Per prevenire l’insorgenza di queste infezioni è bene:
- dopo il bagno, asciugare l’area genitale con un asciugamano asciutto (evitare asciugamani umidi) e non strofinare troppo forte;
- non indossare troppo a lungo un costume bagnato: dopo il bagno, togliere subito il costume bagnato e indossare biancheria intima asciutta;
- durante il nuoto si può usare un assorbente interno per evitare che l’acqua clorata penetri nella vagina.
Stare seduta: effetti sulla vulva e sulla vagina
La postura che una donna assume quando sta seduta o in piedi può avere un impatto sul pavimento pelvico e su patologie come l’incontinenza o il prolasso vaginale.
Stare sedute in modo scomposto comporta una minore attivazione dei muscoli del pavimento pelvico rispetto a quando ci si siede correttamente o si sta in piedi. Assumere una postura scomposta significa anche non attivare i muscoli addominali trasversi, che si trovano in profondità alla parte bassa dell’addome e che, insieme ai muscoli del pavimento pelvico, controllano la vescica.
Inoltre, una postura scomposta può impedire sia al diaframma nella gabbia toracica, sia ai muscoli del pavimento pelvico di muoversi verso l’alto e verso il basso come succede normalmente quando si fa un respiro profondo.
L’inibizione del naturale movimento dei muscoli del pavimento pelvico può causarne la rigidità e la debolezza, e di conseguenza portare a potenziali problemi come il prolasso degli organi pelvici, l’incontinenza urinaria o il dolore pelvico.
Uno stile di vita sedentario, inoltre, aumenta il rischio di infezioni intime nelle donne.